Sappiamo che esistono differenti forme depressive, oggi in questo articolo ci concentreremo sulla forma più comune e diffusa, analizzandola da più punti di vista. Depressione reattiva cos’è, cause, sintomi e a chi rivolgersi, una panoramica completa.
Cos’è? La depressione reattiva chiamata anche depressione situazionale, è considerata un disturbo dell’umore che si attiva in seguito ad un evento stressante. La morte di una persona cara, la fine di una relazione, la perdita del lavoro, ad esempio, sono alcuni motivi scatenanti di questo disturbo. A differenza di una depressione maggiore che può durare anni, se non viene trattata correttamente, la depressione reattiva dura qualche mese, ciò nonostante i sintomi possono essere molto acuti e gravi, durante questo periodo. Tuttavia è bene ricordare che nessun tipo di depressione è più “reale” di un altro, entrambi possono presentare sfide e minacce significative al benessere. La depressione reattiva deriva quindi da una lotta interna per venire a patti con i drammatici cambiamenti della vita. Il recupero è possibile quando un individuo viene a patti con una nuova situazione.
Le cause in parte sono già state anticipate, in generale possiamo dire che questo tipo di depressione viene scatenata da tutti gli eventi stressanti che possono cambiare la routine della persona. La casistica è quindi molto ampia e può comprendere svariati motivi tra cui:
Sebbene la causa della depressione reattiva differisca dalle cause di altri tipi di depressione, tutti i tipi di depressione hanno sintomi simili, e questo è un problema, perché la sintomatologia è simile se non uguale. Alcune delle situazioni come la morte di un parente, sono situazioni in cui è normale soffrire. Non è difficile capire che i sintomi della depressione e del dolore si sovrappongono. Questo aspetto può rendere difficile capire se stiamo provando un dolore normale o se sta diventando qualcosa di più problematico. I suoi sintomi includono:
Oltre a questi possono esserci altre sintomatologie dato che ogni persona reagisce in modo diverso. Più in generale quando si ha a che fare con la depressione reattiva, può sembrare che nulla nella vita sia importante. Potrebbe non interessarti della normale routine, quindi potrebbe essere difficile pulire la casa, andare al lavoro o pagare le bollette. Le persone non vedono uno scopo e perdono l’interesse per le attività che gli piacevano. In pratica lo stress provocato dall’evento traumatico sembra debilitare il paziente che non è in grado di gestire la situazione e questo porta a una serie di processi psicologici, tanto estenuanti quanto paralizzanti.
Ci sono sintomi più gravi della depressione reattiva, alcune persone si rivolgono all’abuso di sostanze o hanno pensieri suicidi. Come tale, la depressione reattiva non è qualcosa che dovreste provare a autodiagnosticare e, sicuramente non è qualcosa che dovrebbe essere preso alla leggera. Rivolgersi in prima istanza al medico di base è la cosa migliore che possiate fare. Sarà lui a indirizzarvi presso un consulente qualificato che può determinare se si tratta o meno di depressione reattiva.
Play Mind è un centro di servizi psicologici e di benessere alla persona. A dirigere questo gruppo di specialisti c’è il Dott. Paolo Di Marco: laureato in Psicologia Clinica di Comunità, Master in Counseling e Coaching, Specializzazione in Psicoterapia Analitica Transazionale, Master in Gestalt Bodywork, psicoterapeuta EMDR Practitioner accreditato. Coordinati dal dottor Di Marco gli psicoterapeuti di Play Mind si pongono come obiettivo quello di “attivare la mente di chi soffre di un disagio psichico o di un malessere esistenziale”. L’obiettivo è quello di offrire alle persone uno stimolo capace di riattivare la propria vita e rimettersi in gioco con modalità nuove, fuori dal proprio copione abituale, per riattivare la propria vita.
Come abbiamo affermato all’inizio, la depressione reattiva è uno dei disturbi più comuni nella popolazione. Ciò nonostante, rispetto ai differenti tipi di depressione, è quello che ha la prognosi migliore. Visitare uno psicologo è essenziale per iniziare ad affrontare gli eventi stressanti che hanno portato alle condizioni del paziente. Affrontare tali problemi, gestire l’accumulo di emozioni e promuovere un’adeguata ristrutturazione cognitiva in grado di generare comportamenti più positivi è senza dubbio uno dei migliori approcci.
I modelli cognitivi usano la metafora dell’uomo come sistema informativo, cioè simile a un computer. L’uomo elabora le informazioni prima di dare una risposta, classifica, valuta e assegna significato allo stimolo che riceve. Questo ovviamente sulla base delle sue esperienze, che ha memorizzato, delle sue convinzioni, ipotesi, atteggiamenti, visioni del mondo e autovalutazioni.
La terapia cognitiva afferma che i disturbi emotivi derivano da pensieri irrazionali. Se analizzi i pensieri alla base di un comportamento e lo rendi logico e razionale, il problema psicologico sarà risolto. C’è una distorsione sistematica nel trattamento delle informazioni, quindi il disturbo emotivo dipende dal potenziale degli individui di percepire negativamente l’ambiente e gli eventi che li circondano.
Esistono diverse terapie psicologiche che uno psicologo può mettere in campo per affrontare la depressione reattiva. La scelta della tecnica deve essere fatta in base all’analisi funzionale che viene effettuata personalmente su ciascun paziente. In ogni caso non è mai il paziente che si adatta alla terapia ma il contrario. Sperando di aver risposto esaurientemente sul tema: depressione reattiva cos’è, cause, sintomi e a chi rivolgersi, vi salutiamo e vi diamo appuntamento al prossimo articolo. Se desiderate maggiori informazioni sulla nostra attività o se siete interessati ad approfondire il tema: