SEDUTE DI VIDEOGAME-THERAPY

La VideogameTherapy (#VGT) è uno strumento espressivo, elaborativo e creativo adottato nei percorsi psicologici e psicoterapeutici che utilizza il videogioco come mezzo relazionale per esplorare e potenziare le competenze sociali (competizione, cooperazione, problem solving) e cognitive (attenzione, orientamento, concentrazione) ma anche le competenze emotive (empatia, immedesimazione, catarsi).

La #VGT è uno strumento espressivo e si inserisce nel filone delle tecniche espressive come l’arte, lo psicodramma, il disegno, la danzoterapia, ecc.

Come tale può essere utilizzato sia con adulti che adolescenti o bambini, anzi la forma di comunicazione immaginativa (la presenza di un avatar, la definizione di una storia precisa, l’ambientazione predefinita) permette una immedesimazione “non catartica” adatta a tutte le età anche con le persone anziane o con basse competenze cognitive.

Nei setting clinici, questa attività terapeutica facilita il coinvolgimento relazionale, l’importante è cogliere il giusto Gioco e svilupparlo all’interno di una relazione significativa, inoltre grazie alla popolarità dei videogame e la valenza ludica, l’attività risulta attrattiva e stimolante.

I videogiochi in quanto storie ben definite in cui i diversi personaggi rappresentano differenti parti di sé, si prestano ottimamente per intraprendere discussioni con i pazienti e da ciò osservare modalità di relazioni simili o alternative alle proprie.

La #VGT si applica chiaramente anche a chi soffre di dipendenza da video gioco in quanto, attraverso il gioco stesso e la relazione con l’operatore si aiuta il paziente a sviluppare un controllo degli impulsi e limitare gli atteggiamenti di forte ritiro e aggressività che spesso sono presenti

I macro obiettivi della #VGT sono:
  • Sperimentazione emotiva con l’Altro (operatore caregiver)
  • Costruzione di un timing esterno ed interno, tra chi gioca e chi sta fuori, tra reale e virtuale, per contrastare l’illusione ed il pensiero magico/onnipotente fonte di dipendenza. Ridefinizione dei confini.
  • Promuovere la socialità e la collaborazione. Il gioco diventa cooperazione reciproca.
  • Favorire il ritorno consapevole all’emozione primaria della “scoperta”, al fine di riempire un mondo emotivo spesso delegato o ritirato nel videogioco.
  • Favorire la dimensione cognitiva dell’apprendimento per prove ed errori, attraverso la sperimentazione della frustrazione ed attraverso il riconoscimento della “fatica” nel video-gioco.
  • Imparare o riabilitare competenze cognitive quali memoria, attenzione, problem solving, ecc.

Il nostro studio è un centro abilitato #VGT

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