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Video Game Therapy

Curare la dipendenza da videogiochi, con i videogiochi? Sebbene possa sembrare un controsenso, la Video game Therapy (#VGT) è un processo che utilizza consolle e metodologie di videogiochi comuni; per individuare e migliorare le debolezze fisiche e mentali attraverso processi terapeutici.

Video game Therapy, ne parliamo con Play Mind!

Prima di tutto cos’è Play Mind? Play Mind nasce come centro di servizi psicologici e di benessere alla persona. A dirigere questo gruppo di specialisti c’è il Dott. Paolo Di Marco: laureato in Psicologia Clinica di Comunità, Master in Counseling e Coaching, Specializzazione in Psicoterapia Analitica Transazionale, Master in Gestalt Bodywork, psicoterapeuta EMDR Practitioner accreditato. Coordinati dal dottor Di Marco gli psicoterapeuti di Play Mind si pongono come obiettivo quello di “attivare la mente di chi soffre di un disagio psichico o di un malessere esistenziale”. L’obiettivo è quello di offrire alle persone uno stimolo capace di riattivare la propria vita e rimettersi in gioco con modalità nuove, fuori dal proprio copione abituale, per riattivare la propria vita.

Play Mind e Videogame T.

Play Mind è composta da un gruppo di psicologi e psicoterapeuti clinici, esperti in gaming e nuove tecnologie. Abbiamo pensato di proporre il mezzo videoludico commerciale come strumento terapeutico, anche nell’aiuto alla cura di psicopatologie gravi, come per i disturbi dell’umore e per il disturbo post traumatico da stress.

Ci occupiamo anche di prevenire le forme di dipendenza dallo stesso mezzo videoludico, e di percorsi di parent-training e media education per genitori, insegnanti ed educatori in ambito psicopedagogico, ma anche per psicologi, psicoterapeuti e professionisti in ambito clinico. Il nostro studio è un centro abilitato #VGT.

Cos’è la Video game Therapy

È uno strumento espressivo, elaborativo e creativo che si inserisce nel filone delle tecniche espressive; come l’arte, lo psicodramma, il disegno, la danzaterapia, ecc. Viene adottato nei percorsi psicologici e psicoterapeutici che utilizza il videogioco come mezzo relazionale per esplorare e potenziare le competenze:

Sociali

  • Competizione.
  • Cooperazione.
  • Problem solving

Cognitive

  • Attenzione.
  • Orientamento.
  • Concentrazione.

Competenze emotive:

  • Empatia.
  • Immedesimazione.
  • Catarsi.

Giocare è fondamentale!

Video Game Therapy

Il gioco, nelle sue varie forme, rappresenta un una leva evolutiva nella vita dell’individuo. Attraverso il gioco si sviluppano le abilità motorie, cognitive e interpersonali. Non solo, grazie anche al gioco e alle regole, si costruisce l’identità personale e sociale dell’individuo.

Il gioco non è una prerogativa dei bambini, sebbene cambino le forme, le modalità, gli strumenti, i significati, l’uomo lo sperimenta durante tutto l’arco della vita.

Gioco e videogame

Il gioco consente ai bambini e agli adulti di esprimere, inconsciamente, gli aspetti del proprio mondo interno ed esterno. I videogiochi sono ottimali per raggiungere questo risultato, ma sono anche accessibili a utenti di età superiore a quella infantile.

Oggi il mondo dei videogiochi si è completamente inserito nella vita quotidiana dei giovani, influenzando e assimilando i loro comportamenti. Purtroppo in certi casi si sviluppa una dipendenza che porta ad una patologia riconosciuta dall’OMS nel 2018, chiamata dipendenza da videogame o Game disorder.

Dipendenza da video Game!

Questo disordine consiste in “una serie di comportamenti persistenti o ricorrenti che prendono il sopravvento sugli altri interessi della vita”. Tra le altre caratteristiche della patologia, si evidenzia “il fatto che anche quando si manifestano le conseguenze negative dei comportamenti non si riesce a controllarli” e “il fatto che possono influenzare in maniera negativa la vita personale, familiare e sociale della persona, con conseguenze che anche fisiche, dai disturbi del sonno ai problemi alimentari”.

L’approccio terapeutico #VGT

Video Game TherapyL’approccio terapeutico basato sulla #VGT consente al soggetto, tendenzialmente un Gamer (persona che gioca a uno o più giochi, in genere un partecipante a un computer o a un gioco di ruolo), di iniziare un lavoro psicologico sul sé sviluppato attraverso un setting relazionale.

Cosa c’è di meglio di un videogame per un Gamer, soprattutto bambini e adolescenti, per parlare di sé stessi? L’esperienza del videogioco, associata alla comunicazione con un terapeuta è sempre ben vista e accettata dai giocatori perché consente loro di “muoversi su un terreno conosciuto. con coloro che in quel momento giocano con loro.

Come si sviluppa la Video game Therapy?

La #VGT si applica a chi soffre di dipendenza da videogioco in quanto, attraverso il gioco stesso e la relazione con l’operatore si aiuta il paziente a sviluppare un controllo degli impulsi e limitare gli atteggiamenti di forte ritiro e aggressività che spesso sono presenti.

I macro obiettivi della #VGT sono:

  • Sperimentazione emotiva con l’Altro (operatore caregiver, parente, amici)
  • Costruzione di un timing esterno ed interno, tra chi gioca e chi sta fuori, tra reale e virtuale, per contrastare l’illusione ed il pensiero magico/onnipotente fonte di dipendenza. Ridefinizione dei confini.
  • Promuovere la socialità e la collaborazione. Il gioco diventa cooperazione reciproca.
  • Favorire il ritorno consapevole all’emozione primaria della “scoperta”, al fine di riempire un mondo emotivo spesso delegato o ritirato nel videogioco.
  • Favorire la dimensione cognitiva dell’apprendimento per prove ed errori, attraverso la sperimentazione della frustrazione ed attraverso il riconoscimento della “fatica” nel videogioco.
  • Imparare o riabilitare competenze cognitive quali memoria, attenzione, problem solving, ecc.

Il videogioco diventa uno strumento che apre alla possibilità di entrare nella fiaba, intesa come modelli di relazione simbolica del proprio inconscio e copione di vita.

Un gioco avvincente e rivelatore!

Grazie alle caratteristiche stimolanti del videogioco, i gamer saranno più motivati nel mantenere l’attività e nel muoversi verso gli obiettivi terapeutici concordati. Il setting relazionale mette il soggetto a proprio agio, ricreando un ambiente sicuro e familiare, anche per coloro che temono il confronto sociale e che tendono all’isolamento. Una precisazione, un approccio di questo tipo non può essere isolato da un percorso psicoterapeutico già in atto, ma ne diventa strumento funzionale.

La VGT agisce su un doppio livello:

  1. Essere nella fiaba, in un ambiente virtuale presente e già costruito a priori digitalmente.
  2. Agire nella fiaba, attraverso l’attivazione del proprio Sé Creativo che diventa “ponte” tra ciò che è intrapsichico e ciò che non lo è, attraverso la mediazione dell’Altro da Sé.

Obiettivi del percorso terapeutico

  1. Promuovere la sperimentazione emotiva con l’altro Adulto (terapeuta o genitore), attivando i processi empatici, attraverso l’attivazione della sfera emozionale ed affettiva.
  2. Promuovere l’alfabetizzazione emotiva, attraverso l’attivazione di un livello di coscienza più cognitivo e razionale.
  3. Incoraggiare la consapevolezza dell’emozione primaria della “scoperta”, come compensazione rispetto ad un complesso di inferiorità.
  4. Promozione del sentimento sociale; il gioco diventa cooperazione reciproca e condivisione di dinamiche interne.
  5. Promuovere la consapevolezza di un proprio ruolo o identità in un dato momento di vita, grazie alla correlazione tra lo stile di vita reale del gamer, tra le sue mete funzionali espresse attraverso i compiti vitali, con l’avatar del protagonista o di un personaggio del videogioco all’interno di una storia narrata virtualmente.
  6. Attivazione dei processi cognitivi di immagini, addestramento ideomotorio, autoregolazione rispetto ad obiettivi concordati e richiesti dal videogioco o dagli altri videogiocatori, favorire la concentrazione ed i processi mentali legati all’attenzione.

Conclusioni

Rispetto al gioco classico, il videogioco rappresenta una dimensione più ampia a livello di stimolazione e di variabili presenti, per questo le potenzialità del mezzo sono maggiori. Se siete interessati a saperne di più sul nostro servizio Video Game Therapy, contattateci via mail: paolodim73@gmail.com; oppure telefonando direttamente al telefono del dottor Paolo Di Marco: 338 23 73 206.

Studi:  Viale Evaristo Stefini, 6 Milano MI. (Il Cerchio)

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